Essenziale, esaltante, dominante. Il Dybala visto contro lo Zenit è qualcosa che si avvicina alla gioia pura. Un talento da fuoriclasse abbinato alla leadership di un capitano capace di farsi carico per novanta minuti delle difficoltà e delle incertezze di una squadra. La Juve ha deciso di aggrapparsi al suo 10 e l’argentino ha risposto presente. Due gol, un assist, un palo e la nomina di MVP del match giustificata anche da una serie di giocate che hanno esaltato lo Stadium, tornato, seppur in numeri ridotti, a spingere per i bianconeri.
Dall’esultanza con dedica a Platini fino alla grinta trasmessa in campo: la Joya argentina è l’incarnazione dello spirito juventino. La firma sul rinnovo è ormai vicina. Le prestazioni, seguite anche dalle parole fuori dal campo, sono l’emblema della voglia del ragazzo di lasciare il segno e diventare il simbolo del presente e del futuro della Juventus.
La squadra di Allegri, dopo le due batoste in campionato contro Sassuolo ed Hellas, torna al successo dando un primo segnale di reazione. La qualificazione con due giornate di anticipo e un poker di vittorie consecutive nelle prime quattro gare di Champions, permettono ai bianconeri di centrare il primo obiettivo della stagione. Una risposta, non scontata, ma che ci si aspettava, seguita da una prestazione di livello, nonostante un avversario apparso in grande difficoltà. La Juve, seppur con ancora delle lacune da colmare, ha dato prova che può avere la testa e le gambe per essere competitiva nell’arco dei novanta minuti. Di certo, contro lo Zenit, è andata in scena la miglior prestazione stagionale dei bianconeri, dalla quale la squadra di Allegri ha il dovere di ripartire nel segno e nel talento, anche, di Paulo Dybala.

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ultimo aggiornamento: 03-11-2021


Juve, c’è poco da stare Allegri

Luci a San Siro